Programma

ELEZIONI AMMINISTRATIVE CARRARA 

CANDIDATO SINDACO ANDREA VANNUCCI

Si vota domenica 12 giugno dalle ore 7 alle ore 23.

 

Indice dei temi del programma

[clicca sulla voce di indice per andare ai dettagli]

LA CARRARA CHE MERITI
LA SFIDA POLITICA
PARTE UNO: I GRANDI TEMI DELLA CARARRA CHE MERITI

  1. Marmo
  2. Porto
  3. Territorio e urbanistica
  4. Sicurezza urbana
  5. Sport

PARTE DUE: I TEMI DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)
Prima azione: promuovere e sostenere la transizione digitale, sia nel settore privato sia nella Pubblica amministrazione, sostenere l’innovazione del sistema produttivo ed investire in due settori chiave: turismo e cultura

  1. Competenze digitali
  2. Infrastrutture e servizi digitali
  3. Cultura e innovazione
  4. Filiera culturale del marmo
  5. Accoglienza turistica e commercio
  6. Turismo balneare
  7. Turismo paesaggistico/escursionistico
  8. Turismo culturale
  9. Turismo fieristico
  10. Commercio

Seconda azione: rivoluzione verde e transizione ecologica

  1. Ambiente
  2. Conservazione del territorio e rischio idrico
  3. TARI:la tassa sui rifiuti

Terza azione: investimenti finalizzati allo sviluppo di una rete di infrastrutture di trasporto moderna, digitale, sostenibile e interconnessa

  1. Sviluppo del sistema portuale
  2. Accoglienza dei turisti

Quarta azione: rafforzare il sistema educativo lungo tutto il percorso di istruzione, sostenere la ricerca e favorire la sua integrazione con il sistema produttivo

  1. Asili, scuole, servizi di educazione, infrastrutture scolastiche
  2. Politiche giovanili
  3. Politiche del lavoro

Quinta azione: la crisi pandemica ha messo in evidenza e ampliato i divari di reddito, di genere e territoriali che caratterizzano l’italia, dimostrando che una ripresa solida e sostenuta è possibile soltanto a condizione che i benefici della crescita siano condivisi

  1. Pari Opportunità
  2. Accessibilità
  3. Coesione sociale

Sesta azione: mettere in atto tutte le misure che perseguono il benessere, la cura e la sicurezza delle persone

  1. Salute
  2. Sanità

CONCLUSIONI

 

LA CARRARA CHE MERITI

La nostra Città è ferma. Ora è il momento in cui Carrara deve tornare ad avere energia, deve ritrovare la propria ambizione e il ruolo che merita. Adesso abbiamo davanti una sfida importante che comporta un impegno progettuale e realizzativo di alto livello. Ci presentiamo alla città forti dell’esperienza e competenza e con tanta voglia di fare! Carrara è una città complessa. Alcune criticità sono tanto uniche che non esistono soluzioni trasferibili da altre realtà ma possono risolversi solo con una profonda conoscenza del tessuto sociale e urbano della città da parte di chi si candida a governare. Ci presentiamo forti della nostra esperienza, competenza e voglia di fare! Ci rivolgiamo ai cittadini, alle associazioni, alle rappresentanze del lavoro e dell’impresa: a tutti coloro che chiedono di agire in maniera concreta con interventi mirati che devono essere ragionati, compresi e valorizzati responsabilmente, inserendoli in circuiti virtuosi. Ci riferiamo alla governace dell’economia del marmo che propone problematiche complesse e soluzioni da costruire, riconoscere, garantire e far rispettare all’interno di un processo collaborativo. Ci riferiamo al nostro territorio bello, così variegato che nel giro di pochi chilometri dal mare raggiunge vette “alpine” fino ai 2000 metri, dove occorre essere capaci di far vivere l’industria e rispettare l’ambiente. Ci riferiamo ad un’area che in pochi chilometri deve far convivere le imprese del marmo, il porto commerciale e il turismo sia balneare, sia costiero, sia montano, sia culturale come città d’arte, ed anche ad una zona industriale ex chimica ancora da bonificare. Ci riferiamo ad una diffusa cultura ribelle che si presenta come scarsa attitudine al rispetto delle regole e che, a volte, si manifesta più con la protesta che con la proposta. Ci presentiamo con un progetto fondato non su promesse irrealizzabili ma su obiettivi concreti e soluzioni innovative per dare risposta, soddisfazione e futuro alla città e ai suoi cittadini, orientando tutte le energie positive in una unica direzione condivisa. Al degrado rispondiamo con la sicurezza e il decoro. La mancanza di lavoro la combattiamo con l’apertura alle innovazioni e alla voglia di fare delle imprese; ai problemi del traffico e della viabilità rispondiamo con progetti importanti consentendo un uso più efficiente delle infrastrutture esistenti, dei veicoli pubblici e privati. La funzione amministrativa, basata su pochi principi e valori essenziali, deve informare, far conoscere in maniera trasparente proposte e possibili alternative ed interessi per far maturare una consapevolezza comune di condivisione della soluzione. Vogliamo ricostruire un rapporto di fiducia tra Amministrazione ed amministrati: un nuovo patto sociale che dia dignità e legittimo orgoglio alle eccellenze sfidando queste ultime a concorrere alla realizzazione di un progetto di cittadinanza attiva. Ai cittadini daremo organi di rappresentanza e controllo per misurare l’efficacia dell’azione amministrativa e monitorare il rispetto del progetto che qui vi andiamo a presentare. Daremo vita ad un patto sociale fondato sul valore della partecipazione consapevole e responsabile, che stabilisca il principio che ognuno deve essere pronto a rinunciare a qualche privilegio, nella prospettiva di costruire una città che garantisca un benessere diffuso a tutti i suoi cittadini, perché le risorse ci sono, per tutti, e devono essere messe a disposizione di un progetto di crescita comune. Ci daremo un gran da fare, Carrara se lo merita!

Carrara, 16 maggio 2022. Andrea Vannucci

[Torna all’indice]

LA SFIDA POLITICA

La terribile prova, alla quale il nostro sistema sociale ed economico è stato sottoposto in questi ultimi anni, ha determinato una profonda frattura rispetto al passato. Le certezze consolidate sono state sradicate da un sentimento di estrema fragilità e ciascuno di noi ha potuto rendersi conto che le grandi sfide si possono vincere soltanto potendo contare su di un efficiente sistema di socialità organizzata. La debolezza della solitudine è il paradigma di questa stagione che lascerà un segno indelebile. L’emergenza sanitaria, quella economico sociale ed i recenti venti di guerra, hanno profondamente modificato le opinioni e le aspettative dei nostri concittadini.

La stagione del nuovo a tutti i costi, dell’uno vale l’altro, del proviamo anche questo tanto poi per quello che conta: questa stagione sembra essere davvero distante anni luce. L’esigenza di affidare la cosa pubblica a persone non soltanto oneste, ma anche competenti è divenuta impellente, così come quella di scegliere chi sia già in grado di affrontare i problemi di governo fin da subito, evitando improbabili periodi di apprendistato. La nostra proposta parte proprio da qui.

Nei prossimi due anni si definiranno le scelte che condizioneranno il destino della nostra città per decenni. Offriamo una classe dirigente competente, seria e preparata. I gruppi civici di Carrara Democratica, Insieme per Carrara e Rinascita hanno condiviso la propria idea di governo della città con importanti forze politiche come Fratelli d’ Italia, Forza Italia, Cambiamo di Toti e la Democrazia Cristiana. Questa grande alleanza per Carrara sarà all’altezza delle sfide che la nostra città deve vincere.

La realizzazione di un nuovo modello di sviluppo economico è la condizione basilare per la creazione di lavoro. Far crescere le opportunità per assorbire la disoccupazione ed offrire a chi è già occupato un lavoro migliore è il cuore del nostro programma di governo. Le risorse peculiari del nostro territorio (il mare, il marmo ed il sistema culturale), devono diventare un organismo unitario di sviluppo che dispieghi le proprie forze creando opportunità di investimento e lavoro di qualità nell’intero sistema insediativo costiero che dalla Versilia si sviluppa fino alla provincia di La Spezia. La baricentricità di Carrara e le sue risorse originali come i bacini estrattivi, il porto, la Internazionale Marmo Macchine, l’arenile e le testimonianze culturali di tutti i centri della nostra città, dovranno diventare elementi propulsivi dell’intero sistema insediativo costiero che in una logica mutualistica dia e riceva da tutte le città vicine. Il coordinamento delle politiche di sviluppo delle città dell’alta Toscana potrà consentire ai nostri territori di acquisire la dimensione ed il peso politico indispensabile per confrontarci in ambito regionale, con pari dignità rispetto alle altre grandi città. Comporre i nostri interessi in una visione unitaria, ci renderà interlocutori credibili ed efficaci. La stessa logica di sistema che si deve assumere a livello territoriale, va ricercata tra i singoli motori dello sviluppo cittadino. Le politiche del marmo, dell’economia del mare (porto, turismo, cantieristica, diporto e croceristica) e quelle dello sviluppo culturale e commerciale dei centri storici, devono trovare una sintesi tesa alla loro ottimizzazione. Unire la città ed i territori per governare le nostre risorse e contare di più.

[Torna all’indice]

 

PARTE UNO: I GRANDI TEMI DELLA CARARRA CHE MERITI

I grandi temi rappresentano quelle questioni d’importanza decisiva per il territorio, che meritano quindi un’attenzione particolare in quanto individuati come forze trainanti per tutta la città. Affrontare e risolvere i problemi del territorio rispetto al sistema marmo, al porto, all’urbanistica e alla sicurezza dei luoghi, sono le sfide più grandi cui siamo chiamati a dare risposta. Per il bene di Carrara ci impegneremo al massimo per rafforzare il dialogo con tutte le forze politiche per realizzare progetti con volontà collettiva.

[Torna all’indice]

1. Marmo

Il marmo a Carrara è cultura, è lavoro, è internazionalizzazione. È il marchio del nostro territorio. Il settore vive una grande incertezza legata all’enorme mole di normative che lo governano. Il piano del paesaggio, i piani attuativi, le leggi regionali ed i regolamenti comunali costituiscono un corpo intricatissimo e spesso contraddittorio. L’incertezza regna sovrana e rischia di bloccare investimenti e sviluppo. L’esigenza di dare certezze agli operatori deve trovare riscontro nella creazione di opportunità di lavoro. Il nostro obiettivo è la sottoscrizione di un accordo di programma che contempli tutti gli aspetti di una nuova politica che assicuri il giusto gettito alle casse comunali, dia alle imprese la necessaria sicurezza per poter investire, crei opportunità di lavoro nella filiera e sviluppi buona occupazione nei settori a maggior valore aggiunto. La necessaria commercializzazione in loco del 50% della produzione totale commerciabile deve mirare a realizzare prodotti finiti di qualità derivati dai blocchi e semiblocchi, con filiera occupazionale nell’arte, nel design, in progetti ad alta valenza architettonica ed innovazione di lavorati e non certo nella lavorazione antieconomica e di bassa qualità del mercato degli informi. Un accordo di sistema e di programma per il futuro del territorio comporterà l’assorbimento immediato del grande contenzioso oggi esistente, liberando le ingenti risorse già presenti e rendendole disponibili per un programma straordinario di manutenzione della città.

[Torna all’indice]

2. Porto

Il porto rappresenta uno dei principali fattori di sviluppo. Le funzioni che esercita rivestono un’importanza strategica fondamentale. L’approvazione del nuovo piano regolatore portuale produrrà grandi miglioramenti. La chiusura del bacino antistante il piazzale città di Massa, senza interferire con il Carrione, creerà nuovi spazi che consentiranno una più razionale ed efficiente distribuzione delle funzioni. Mentre il mercantile potrà svilupparsi in un ambito più consono a levante, la cantieristica ed il diporto troveranno a ponente la possibilità di sviluppare le loro enormi potenzialità. Ciò potrà inoltre consentire di sviluppare una grande sinergia con il resto della città, realizzando una interconnessione con gli investimenti dei lotti 3 e 4 del water front. Lo sviluppo del commercio e del turismo beneficeranno della presenza della nuova passeggiata sul molo, delle nuove attività del lotto 3 e della presenza di una nautica da diporto di alto livello. La necessità di nuovi spazi portuali deve coniugarsi con la crescita di tutta l’economia del mare. Deve essere approntata una soluzione strutturale al problema dell’erosione della costa consentendo alle Navi da crociera di medie dimensioni di essere accolte nel nostro bacino portuale in un rapporto sinergico con il vicino porto di La Spezia facente parte di un sistema unico. L’autorità di sistema portuale deve farsi carico di individuare e concorrere a finanziare un soggetto che sia in grado di occuparsi in modo continuativo del ripascimento. L’erosione è un fenomeno reale e di enorme impatto. Poco importa discutere del livello di responsabilità del porto, quanto piuttosto risolvere il problema. Il porto deve svilupparsi per creare ricchezza ed una parte di questa ricchezza deve essere destinata a risolvere il problema dell’arenile. Soltanto coniugando gli interessi degli operatori turistici con quelli del porto si creeranno le condizioni per poter procedere.

[Torna all’indice]

3.Territorio e urbanistica

Gli strumenti della pianificazione e governo del territorio sono complessi e di lenta approvazione. Il piano strutturale vigente necessità di una significativa revisione, mentre il piano operativo, che non ha ancora visto la luce, mostra tutti i segni della propria inadeguatezza. Carrara è una città policentrica e proprio dalla valorizzazione delle sue specificità passa il percorso di crescita che vogliamo. Ogni paese a monte ha un prezioso centro storico, così come lo hanno Avenza, Fossola e Fontia. Pertanto quando si impostano politiche di valorizzazione del nostro ricchissimo centro cittadino, le azioni si devono estendere a tutti gli altri centri storici. Tutti gli ambiti insediativi della piana, di Avenza e Marina vanno considerati come quartieri di una città che vive di polarità molteplici e diffuse. La pianificazione sposa il criterio fondamentale del riuso che va inteso come occasione di rigenerazione. Una nuova gestione del territorio già usato per individuare in quei luoghi le destinazioni funzionali alle moderne esigenze residenziali e produttive. Ogni ambito dovrà sviluppare insediamenti coerenti con le vocazioni del luogo. Il riuso a fini residenziali dovrà poter contare su incentivi in termini volumetrici sufficienti a consentirne la fattibilità economica ed ha garantire una qualità insediativa adeguata alle esigenze moderne. Le funzioni produttive dovranno trovare collocazioni e spazi adeguati alle esigenze di sviluppo futuro, con la necessaria elasticità che consenta un immediato adeguamento alle esigenze del mercato. Si pensi ai comparti della lavorazione del marmo, della nautica, della cantieristica, delle attività industriali legate alla logistica del porto ed a tutte la attività artigianali dell’ indotto. Le aree artigianali ed industriali dovranno essere caratterizzate da grande elasticità insediativa per consentire una pronta risposta alle esigenze di investimento. Il territorio aperto dovrà sperimentare forme di utilizzo tali da garantire le indispensabili prestazioni ambientali evitando l’abbandono, valorizzando la fruizione degli ambiti agricoli e verdi salvaguardandone il valore. Il riuso delle aree del perimetro urbano a fini residenziali e produttivi deve mirare alla realizzazione di insediamenti dotati di importanti standard urbanistici che possano migliorare la qualità urbana esistente. Le ristrutturazioni devono poter contare su ampliamenti di dimensioni significative e la rigenerazione degli ambiti urbani non deve confondere il consumo di suolo non urbanizzato con l’utilizzo anche a fini insediativi di quello urbanizzato, da pianificare per ottenere prestazioni in grado di elevare gli standard urbanistici degli insediamenti esistenti, realizzati in momenti storici nei quali la percezione dei livelli qualitativi era ben diversa dalle esigenze odierne. Nell’ambito dell’urbanistica il tema della sicurezza idrogeologica è di fondamentale importanza. La mitigazione dei rischi deve avvenire attraverso la realizzazione delle grandi opere di sistema, ma concorrono al miglioramento anche tutta una serie di interventi selettivi che in ogni ambito di programmazione possono ricostruire e migliorare i reticoli delle acque superficiali. Crescendo ed investendo sul territorio si ottengo le risorse e si stimolano le energie per rigenerare l’esistente.

Rigenerazione urbana
Il decadimento di zone del territorio è una ferita da sanare con la riqualificazione dei luoghi e una corretta gestione dei servizi. Il decadimento estetico e funzionale del patrimonio edilizio pubblico è fonte di malessere per chi vive e frequenta il proprio abitato e ostacolo ad una vita agevole e serena. Effetto visibile di una ferita urbana più profonda.

L’obiettivo è garantire, attraverso un sistema di bilanciamento complessivo, che ad ogni azione di nuova infrastrutturazione del territorio corrisponda una azione riqualificazione dell’esistente con la restituzione della fruizione dei luoghi abbandonati alla collettività.

Un’azione di questo genere richiede innanzitutto che siano mappate le aree abbandonate e che sia realizzata una “Carta” sul tema della rigenerazione. L’individuazione e la mappatura delle aree dismesse, pubbliche e private, rappresentano la condizione necessaria e imprescindibile per avere un quadro completo della situazione e, allo stesso tempo, per poter programmare e gestire in maniera efficiente gli interventi da realizzare. Secondo questa impostazione, alle nuove costruzioni o ricostruzioni deve corrispondere un intervento compensativo per le aree da rigenerare, che si potrebbe concretizzare con la destinazione di una parte degli oneri ad un nuovo fondo dedicato alla riqualificazione mediante il recupero di immobili pubblici e la realizzazione di verde pubblico attrezzato. In tal modo ogni nuovo edificio contribuirà alla riqualificazione del patrimonio edilizio abbandonato.

Perché l’azione possa dispiegare la propria efficacia, è necessario semplificare le procedure d’intervento su queste aree. Così, ad esempio, tutti i progetti, proposti dal pubblico ed anche dai privati aventi ad oggetto immobili in prolungato ed ingiustificato stato di abbandono, potrebbero assumere il valore di pubblica utilità, con una conseguente semplificazione delle procedure delle aree interessate. La rigenerazione urbana, in tema di patrimonio pubblico abbandonato, richiede che vi sia anche un cambio di visione con riferimento al tema della riconversione degli edifici dismessi funzionali alle nuove esigenze e connessi al benessere degli abitanti.

 

Decentramento e ripristino servizi

Considerato che uno dei segni distintivi degli ultimi cinque anni di consiliatura grillina è stato il “vuoto politico”, e vista la natura policentrica del nostro comune, credo sia obbligatorio ripristinare quei luoghi di dialogo e di partecipazione decentrata che sono venuti meno dopo la sciagurata soppressione delle circoscrizioni.

La politica deve tornare vicino al territorio e alle istanze dei cittadini, deve “ricucire” i rapporti con le Pro Loco e con le Associazioni di promozione sociale. Pertanto, allo scopo di ottimizzare la presenza dell’amministrazione comunale nelle varie realtà territoriali, è necessaria la reintroduzione di un modello partecipativo simile ai vecchi Consigli di Circoscrizione, che peraltro non comportavano nessun aggravio alle casse pubbliche. In questo contesto, e al fine di restituire dei fondamentali servizi alla comunità, sono altresì imprescindibili le riaperture dei distaccamenti della Polizia Municipale, dell’Ufficio dello stato Civile per Avenza e Marina (registrazione di nascite, morte, cittadinanza e matrimonio da alcuni anni impropriamente concentrato a Carrara) e della Sala Convegni Amendola.

[Torna all’indice]

4.Sicurezza urbana

Lo spazio urbano rappresenta uno fra gli scenari principali della cosiddetta “deriva securitaria”, dettata non solo dalla criminalità, ma anche dal sempre più evidente degrado urbano. All’interno della relazione esistente tra atti criminosi, ambiente fisico e percezione di sicurezza, una rilevante importanza è data ovviamente alla progettazione degli spazi urbani che incide positivamente sulla riduzione del sentimento di vulnerabilità e, in alcuni casi, contribuisce alla riduzione degli episodi ostili. È necessario dunque, al fine di limitare i crimini e i sentimenti di insicurezza avvertiti dai cittadini, un approccio multidisciplinare alle problematiche della Città. Partendo da questo presupposto e dall’analisi di certi fenomeni criminosi, è palese che il degrado urbano incentivi quello umano e crei presupposi per attività di microcriminalità, pertanto una corretta Amministrazione Locale non può prescindere dall’attività politica amministrativa che incentivi la riqualificazione urbanistica della Città e questo con sgravi fiscali (eliminazione degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione ed altre iniziative ) per quanto riguarda i privati e con un imponente piano di opere pubbliche atte a consentire l’abbellimento ed il popolamento di certe zone della Città , rendendole vivibili per le famiglie e per la maggioranza dei cittadini che potranno cosi usufruire di spazi e riappropriarsi di certi quartieri ora degradati e poco sicuri.

 

Una ricerca di Cura e Sicurezza che presuppone anche la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona e la collaborazione di questi ultimi con le Forze dell’Ordine. Fare “Controllo del Vicinato” significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. A tutti gli abitanti è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione come ad esempio il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro. A nessuno viene chiesto di fare eroismi, ronde o chissà cosa di speciale. A tutti invece è richiesto di prestare maggiore attenzione a chi passa per le strade nonché alle situazioni anomale che possono generare apprensione ed allarme.

Parte del piano di sicurezza dovrà poi essere svolto direttamente dalla polizia municipale con la costituzione di un “Nucleo di Sicurezza Urbana” che comporterà l’assunzione di nuovo personale con la copertura dei finanziamenti previsti dal PNRR che in autonomia e/o in supporto alle altre Forze dell’Ordine, presidierà il territorio essendo un punto di riferimento per i Cittadini più fragili che abbiano necessità di sentirsi rassicurati. Finanziamenti a cui attingere anche per potenziare un funzionale sistema di videosorveglianza con telecamere collegate in diretta con le centrali operative delle Forze dell’Ordine e di un piano di illuminazione della Città per limitare le zone buie di stimolo per i malintenzionati.

[Torna all’indice]

5.Sport

Nello Sport Carrara merita di ripartire con più slancio per raggiungere successi agonistici eccellenti. Opereremo per trovare un giusto equilibrio tra la diffusione di una quotidiana pratica sportiva e il sostegno alle storiche associazioni sportive del nostro territorio. Vogliamo ricordare il Tennis Tavolo che ha raggiunto i vertici europei, e che necessita di una adeguata sede di gioco, la storica Pugilistica Carrarese, che svolge ruolo sociale ed è palestra di vita per molti giovani, il Club Nautico che, sull’onda dei successi ottenuti dai suoi velisti, deve trovare l’appoggio dell’amministrazione nell’organizzazione di eventi di interesse mondiali, le società di Atletica Leggera che devono essere sostenute nell’utilizzo della pista di atletica indoor installata recentemente nel padiglione della Marmo Macchine, e poi la Carrarese Calcio, consolidata nella sua struttura dirigenziale, per la quale auspichiamo e sosterremo la scalata a serie superiori.

Ma il lockdown ha messo in evidenza l’importanza di svolgere attività motorie in spazi urbani pubblici decorosi e attrezzati, tenendo conto anche delle necessità delle persone più fragili come anziani e diversamente abili.

Nella convinzione che lo sport sia un privilegiato momento d’integrazione, di socializzazione, di diffusione, di principi etici e morali, e di salute ci attiveremo per predisporre un programma generale di utilizzo delle strutture pubbliche a disposizione per tutte le Società Sportive non prescindendo dalla progettazione e costruzione di un Palazzetto dello Sport ma anche recuperando la collettività e dando accessibilità e decoro al polmone verde di Villa Ceci, al campo di atletica e zone limitrofe di Battilana e del Muraglione fino alla tenuta di Marinella, ai percorsi della Via Francigena intorno a Nazzano e Bonascola, al parco della Padula. Sarà nostra priorità mantenere ed incrementare il rapporto con la scuola, le società e gli enti di promozione sportiva al fine di incentivare la pratica sportiva ai diversi livelli, sia di tipo agonistico sia per il benessere dei cittadini, coinvolgendo le società sportive e tutte le organizzazioni presenti sul territorio nella gestione degli impianti pubblici attraverso bandi.

La ridefinizione delle strutture sportive e delle aree naturalistiche nelle zone urbane è connessa ad un analogo impegno nelle aree di montagna. La geografia del nostro territorio sembra disegnata appositamente per la Organizzazione di Campionati ed Eventi di interesse internazionale sia per gli sport della montagna (escursionismo, arrampicata, corsa in montagna, deltaplano, bike) che del Mare (nuoto pesca, vela, canoa) convivendo queste due realtà nello spazio di pochi chilometri. Il piano di sviluppo turistico e di marketing territoriale deve tener conto di questa possibilità come hanno fatto altre località e territori che ogni anno attirano migliaia di presenze turistiche per manifestazioni legate allo sport. “Il Cammino di Aronte” sorto dalla collaborazione tra Fondazione, CAI, Panathlon , ANFASS e Camera di Commercio, è un primo significativo passo, come lo sono la White Marble Marathon, la Stracarrara, la Strakata, il Gran premio di ciclismo Industria del Marmo.

Carrara deve essere “Città dello Sport” inteso come motore fondamentale per il benessere dei suoi cittadini. Carrara parteciperà ai bandi messi a disposizione da ANCI, Sport e Salute, Coni e Cip e che mettono a disposizione dei Comuni fondi per creare spazi urbani di sport e aggregazione. Lo sport è sfida, e gioco di squadra che valorizza le competenze individuali, è preparazione, studio e allenamento per correggere gli errori e raggiungere prestazioni di primo piano. Lo sport è trasversale ed è capace di creare quello spirito di cooperazione e cittadinanza attiva, necessario per raggiungere insieme gli obiettivi che il PNRR e il nostro programma amministrativo si sono posti.

[Torna all’indice]

PARTE DUE: I TEMI DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)

In relazione agli argomenti di portata più generale e non specifici del nostro comune, ci è parso utile allineare il nostro programma con lo schema adottato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che pianifica l’Italia del futuro. Un paese migliore, più organizzato ed innovativo, attento all’ambiente ed al lavoro, all’istruzione ed alla formazione, al benessere dei cittadini nel segno della massima attenzione a tutte le persone più fragili di cui prendersi cura. Un paese più moderno e coeso, un paese più resiliente. Per l’Amministrazione di Carrara ci doteremo degli strumenti per non perdere questa storica occasione. Parleremo la stessa lingua del PNRR. I Bandi nazionali e le opportunità troveranno spiegazione e applicazione con l’apertura immediata di uno sportello dedicato ai cittadini e alle imprese che vorranno accedere ai benefici previsti dal PNRR. Gli uffici comunali saranno organizzati, sfruttando le opportunità che lo stesso piano offre, per realizzare un piano strategico integrato che, visto il colpevole ritardo accumulato dall’attuale amministrazione, dovrà cogliere le opportunità di finanziamento dai fondi che si renderanno inevitabilmente disponibili a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi da parte di altri enti pubblici. Progettare e ragionare in conformità al PNRR per essere pronti ad investire rapidamente ciò che altri non sono riusciti a spendere. Definiremo una funzione, meglio un ufficio dedicato, che si occupi esclusivamente di bandi e finanziamenti regionali, nazionali ed europei; dobbiamo, basandoci sulle potenzialità della nostra città, puntare sulla qualità dei progetti, partecipare tutte le volte che se ne presenti la giusta occasione. Solo facendo così potremmo sperare di portare a casa qualche risultato. La conoscenza della macchina amministrativa, una giusta dose di professionalità e competenza ed una riorganizzazione di tutto il sistema che sia in grado di offrire stimoli ed obiettivi alle risorse umane disponibili, ci consentiranno di disegnare il futuro della nostra città assieme ai nostri cittadini.

[Torna all’indice]

PRIMA AZIONE: PROMUOVERE E SOSTENERE LA TRANSIZIONE DIGITALE, SIA NEL SETTORE PRIVATO SIA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, SOSTENERE L’INNOVAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO ED INVESTIRE IN DUE SETTORI CHIAVE: TURISMO E CULTURA

Ad oltre trent’anni anni dall’esordio di Internet in Italia il bilancio dei tentativi di trasformazione della nostra città in termini di superamento del divario digitale è assai magro. Il lockdown ha obbligato ad aumentare la disponibilità di servizi, tuttavia molta strada è ancora da fare per aumentarne l’accessibilità e l’uso della rete da parte dei cittadini. Dietro questo ritardo c’è un errore di incomprensione della realtà contemporanea: quello di considerare il digitale come un settore a sé, invece che una tecnologia trasversale che pervade ed influenza tutti gli aspetti della società quali ad esempio la cittadinanza digitale, la sicurezza digitale, la sanità digitale, l’industria 4.0.

6.Competenze digitali

Occorre contribuire a formare i cittadini perché acquistino conoscenza del vivere digitale, quindi non solo apprendere l’uso delle tecnologie ma acquisire capacità di comportamenti corretti nel mondo digitale così come accade nella vita corrente. Sono inoltre assolutamente necessarie migliori competenze digitali dei dipendenti degli uffici comunali ad ogni livello, così come la formazione di nuove figure professionali. II nuovo Codice per l’Amministrazione Digitale introduce la figura del responsabile per la transizione digitale in ciascun ente ma non sarà sufficiente se le nuove figure non saranno coadiuvate da uno staff interno adeguato e da una community esterna di condivisione di competenze ed esperienze. In collaborazione con le associazioni del territorio sarà da istituire una “Scuola per l’educazione civica digitale”, che affianchi i corsi di formazione già esistenti e che, anche in collaborazione con gli istituti di istruzione, integri la didattica tradizionale con le tecnologie digitali. Riorganizzare il sistema della pubblica amministrazione comunale è la necessaria preparazione organizzativa e strutturale per poter poi essere in grado di metter in pratica le altre azioni del programma. La riorganizzazione è una impresa molto difficoltosa che richiede la volontà e la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti a partire dal personale. L’informatizzazione costa, ma le opportunità di utilizzare fondi europei e risorse del PNRR permetterebbero una drastica riduzione dei costi da sostenere a fronte di miglioramenti e ottimizzazioni nella gestione, nella erogazione dei servizi, nella trasparenza e nel maggior rapidità delle scelte e delle decisioni. Il lockdown ha cominciato ad abituare i più tecnologici ad utilizzare servizi online, a muoverci solo su appuntamento e con la documentazione già predisposta. Perché questo modo diventi una prassi saranno da attivare, finché necessario, sportelli delocalizzati (nelle biblioteche) che aiutino i cittadini a compilare le pratiche online. Dobbiamo poi pensare di non essere isolati ma che sempre più per poter accedere a risorse di area vasta, regionali nazionali o europee sia necessario avere a disposizione in tempo reale dati e informazioni per comunicare e interagire con gli altri sistemi della Pubblica Amministrazione. I miglioramenti organizzativi consentiranno di risparmiare tempo nella gestione delle pratiche a favore di un maggiore impegno nelle Funzioni Progettuali Comunali e nell’offerta di servizi più evoluti a vantaggio dei Cittadini e delle attività produttive.

[Torna all’indice]

7. Infrastrutture e servizi digitali

Pensare alla tecnologia per il territorio significa pensare a come renderlo facile da vivere, accogliente e sicuro. In quest’ambito diventa fondamentale una stretta collaborazione tra l’amministrazione e le imprese locali per identificare i bisogni del territorio e le priorità di intervento. È fondamentale acquisire finanziamenti dalla Regione, lo Stato e l’Europa per portare la banda larga avanzata almeno nelle zone produttive e garantire l’accesso alla rete sia attraverso le varie modalità di fibra che in modo Wifi per tutti i cittadini. Si devono inoltre definire delle linee di indirizzo per interventi sullo sviluppo tecnologico del territorio miranti a:

  • Aumentare i servizi tecnologici offerti ed impostare un lavoro di governance per la loro gestione migliorando ed intensificando le relazioni con gli organi regionali, nazionali ed europei preposti allo sviluppo dell’Agenda Digitale.
  • Diffondere e far conoscere meglio le opportunità di finanziamenti e sviluppo per le imprese locali; favorire la visibilità e lo scambio di idee e competenze fra gli imprenditori e i talenti (coworking, coffee work) per innovare i processi di lavoro e i progetti di sviluppo del territorio.
  • Mettere in rete e dare visibilità alle associazioni presenti sul territorio; lavorare ancora sull’abbattimento del digital divide, anche attraverso sportelli o figure dedicate.
  • Far emergere la voglia di stare insieme e di vivere il territorio, di renderlo interessante agli occhi dei suoi abitanti e dei possibili turisti. La tecnologia dovrebbe riuscire a favorire la messa in rete delle opportunità e bellezze del nostro territorio.
  • Porre più attenzione e più trasparenza nel diffondere dati ambientali; aprire canali di confronto bidirezionali fra amministrazione e cittadini sui temi di carattere ambientale.
  • Mettere in atto tutte le azioni per la sicurezza in rete e grazie alla rete, che deve essere garantita come interesse pubblico e come interesse delle singole persone.

[Torna all’indice]

8. Cultura e innovazione

Prioritaria, per le linee politico-culturali che strutturano il nostro progetto, è la valorizzazione del patrimonio culturale, storico, paesaggistico del territorio affidando alla cultura un nuovo valore strategico per lo sviluppo e la crescita di Carrara. Immaginiamo Carrara più come una città laboratorio che come una città museo, consapevoli del fatto che una città culturalmente viva è una città che non solo consuma ma soprattutto produce cultura. Le pratiche di valorizzazione del territorio attraverso il suo patrimonio culturale, storico, architettonico, stanno diventando sempre di più strumenti di innovazione sociale e sostenibilità ambientale, quando siano legati ad interventi di riqualificazione e ri-uso delle strutture e delle aree urbane abbandonate o sotto-utilizzate e a programmi di intervento culturali e didattici connessi alla conoscenza del territorio; o quando convergano verso investimenti sulla mobilità pubblica e dolce che favorisca l’accessibilità e la partecipazione alla vita della città. Cultura non è soltanto arte, teatro o musica, è anche un modo di progettare la vivibilità dei luoghi, di renderli accoglienti, facili, flessibili, cercando il dialogo e la cooperazione tra i cittadini e gli attori che operano sul territorio. Investire sulla cultura significa anche investire sulla città e sul suo tessuto urbano perché questi nuovi spazi giocano la propria riqualificazione su attività e imprese di tipo culturale: la cultura non è solo strumento di ricchezza per il territorio, ma anche fattore attrattivo per l’industria turistica. La “cultura” non solo deve produrre ma deve anche saper accogliere, attrarre, promuovere e conservare. Gli spazi della cultura a Carrara costituiscono un piccolo sistema policentrico in cui sono protagonisti il Teatro Animosi, il MUDAC (museo delle arti a San Francesco), il Carmi, il museo civico del marmo e la Biblioteca.

  • Il nostro progetto prevede di far diventare il Teatro Animosi, compresi tutti gli spazi agibili interni, il vero e proprio Centro culturale della città di Carrara. Abbiamo estremo bisogno di un luogo d’aggregazione qualificante per i nostri cittadini, giovani e adulti, un Centro Studi delle Arti dello Spettacolo. Un luogo d’incontro, nel cuore della città, aperto tutto l’anno per tornare a essere protagonisti nella scelta degli spettacoli e nella loro promozione.
  • Dall’altra parte della città il MudaC deve continuare ad essere uno spazio flessibile che ospiti mostre temporanee, laboratori, formazione di alta qualità, convegni.
  • Il Carmi deve sviluppare appieno le proprie potenzialità, valorizzando soprattutto il parco, sede di una grande esposizione. Il museo del marmo deve restare nella collocazione attuale beneficiando di una accorta ristrutturazione degli spazi esterni, investendo sull’enorme patrimonio archeologico che possa trovare un collegamento funzionale con il sito della cava romana di Fossacava. Tutto ciò inserito in un contesto che rivitalizzi le strutture ricettive, ristorative e culturali della città.
  • La biblioteca comunale di Carrara, per le sue attività e per gli spazi a disposizione, è la struttura capace di implementare le sue funzioni e trasformarsi da “normale” biblioteca in Biblioteca come “Centro Civico “ della città, un luogo che sia piacevole da frequentare e possa offrire un nuovo modo di stare insieme, legato alla lettura, al libro, alla storia del territorio; che stimoli processi di apprendimento informale progettando una struttura ibrida tra biblioteca, mediateca, videoteca, caffetteria, centro di formazione. Un centro flessibile e polifunzionale, che superi la divisione tra erogazione d’informazioni e fruizione di esse. La funzione prettamente bibliotecaria convive e si connette, in un ambiente adeguatamente tecnologico, con una vocazione “sociale”, cioè che dà particolare rilevanza alla dimensione della vita di società.

[Torna all’indice]

9. Filiera culturale del marmo

Una parte del nostro patrimonio culturale è fatta di tecniche e saperi legate alla lavorazione artigianale e artistica del marmo. Il loro valore è connesso oltre che alla storia e all’economia anche all’identità culturale del centro storico e delle zone periferiche e monti di Carrara. La filiera del marmo deve diventare l’asse portante di un’economia cittadina piccola ma diffusa, capace di declinare il marmo secondo i suoi molteplici aspetti tecnici e culturali, in cui laboratori, opifici, industrie creative aiutino a ritessere il tessuto della città investendo sulle specificità ed identità culturali, dando spazio alle potenzialità del territorio, alle sue professioni, alle idee innovative capaci di produrre ricadute positive sulla città.

Nel nostro progetto il primo punto di questa filiera è costituito dalla formazione e dalla valorizzazione di strutture formative uniche come la Scuola del Marmo e l’Accademia, che devono diventare ricettori di idee e capofila di progetti di livello nazionale e internazionale. L’intervento di sostegno sarà adottato anche per supportare chi esce da queste scuole specializzate e s’appresta ad entrare nel mondo del lavoro, stimolando con incentivi l’imprenditoria giovanile, facilitando il reperimento dei materiali, favorendo la messa a disposizione di spazi, dando assistenza per i servizi necessari ai giovani scultori o artigiani che vogliano investire nella loro attività sul territorio, incentivando la diffusione di una cultura del marmo legata all’arte, all’industria e al territorio. La costante collaborazione con le associazioni professionali locali ci costringerà a stare in ascolto e assorbire tutte le loro sollecitazioni, valutandole nel merito e, cosa assai impopolare, operando delle scelte. La convenzione-collaborazione con l’Accademia di Belle Arti ci servirà per proporci come anello di congiunzione tra il mondo della scuola e quello del lavoro culturale e artistico, attuando progetti mirati e qualificanti. È nostra intenzione abbinare, a specifici eventi, anche un’attività di formazione, rivolta soprattutto ai giovani residenti, che potrebbe risultare determinante per le loro future scelte di vita. Fondamentale diventerà il ruolo della scuola del Marmo, la cui tradizione e ricchezza di storia diventerà un volano per la sua crescita facendone una scuola di alta specializzazione professionale del settore lapideo, dove l’afflusso di studenti ripagherà degli investimenti necessari. Una scuola dove si possono imparare le tecniche degli scalpellini e dei maestri d’arte così come le tecnologie più all’avanguardia della modellazione e scultura 3D.

[Torna all’indice]

10. Accoglienza turistica e commercio

Il turismo è una grande opportunità per il nostro territorio. Favorito da una geografia complice in termini di diversità ambientale e antropica, per la presenza del mare, dell’ecosistema montano, dei centro storici di Carrara, di Avenza e paesi a monte e dei bacini marmiferi, il settore turistico rappresenta una potenzialità che può essere interpretata a seconda delle specificità territoriali. L’accoglienza turistica è il valore aggiunto che il territorio offre per creare una relazione di fiducia con gli utenti, sviluppando uno strumento di marketing che risponde alle esigenze del turista e lo accompagna a vivere un’esperienza di qualità. I viaggiatori sono sempre più social e condividono le loro sensazioni con il mondo, dunque, saper accogliere, far sentire a proprio agio e soddisfare le necessità di soggiorno significa ascoltare e consigliare affinché si possa vivere la migliore esperienza possibile. Per riuscire a fare questo è necessario un ascolto attivo. È indispensabile saper comprendere l’utente e sviluppare una comunicazione empatica, per cogliere le motivazioni delle sue richieste. Questo è il nesso per creare una relazione che permetta di soddisfare il turista e di valorizzare il territorio e i servizi. L’accoglienza turistica è la capacità di saper offrire ospitalità, attenzione e cortesia, fattore determinante per lo sviluppo turistico. L’accoglienza è un processo dinamico e conoscere le strategie per gestirla al meglio significa padroneggiare uno strumento di promozione che determina il ritorno dei turisti nella tua località. Il valore dell’esperienza vissuta trasforma il turista in un ambasciatore che contribuisce a pubblicizzare il territorio: il passaparola, ancora oggi, resta uno degli elementi di marketing più efficaci.

Nel panorama affollato delle offerte turistiche, sempre più agguerrite sul piano della qualità dei servizi e del prezzo, il fattore “accoglienza” diventa un punto di forza imprescindibile. Sviluppare una “coscienza turistica” e un ambiente accogliente, che si espande dalle strutture alberghiere agli abitanti del luogo, significa porre le basi di una strategia turistica vincente. Ecco perché è importante “costruire” valide figure di operatore dell’accoglienza turistica e il nostro territorio è in grado di offrirle con l’Alberghiero, l’Istituto Zaccagna-Galilei e l’Einaudi, capaci di formare figure promotrici dei principi dell’accoglienza turistica. L’operatore dell’accoglienza turistica è una figura professionale polivalente, che ha seguito dei corsi e che conosce il territorio in cui lavora. È propositivo e curioso, pronto ad anticipare il turista e a far fronte alle sue esigenze, perché sa coltivare con passione abilità comunicative empatiche e relazionali. C’è bisogno di figure capaci di comprendere l’importanza di saper accogliere, informare e offrire soluzioni adeguate agli ospiti. Promotori del territorio capaci di consigliare e proporre itinerari e attività, che valorizzino davvero la visita del turista. I visitatori cercano emozioni positive da ricordare e raccontare: per questo è necessario un professionista dell’accoglienza, che sappia individuare i bisogni e le aspettative, che valorizzi il territorio

Fare accoglienza vuol dire fare marketing e ancora i nostri istituti scolastici cittadini ne sono parte attiva nel promuovere:

  • Turismo balneare sulla costa, in particolare a Marina di Carrara;
  • Turismo paesaggistico/escursionistico nella zona montana e collinare;
  • Turismo culturale orientato sul centro di Carrara, Avenza, i paesi a monte e i bacini marmiferi;
  • Turismo fieristico legato all’Internazionale Marmi e Macchine.

Il potere attrattivo di una località e il suo afflusso turistico sono soprattutto determinati dal grado di vivacità e vivibilità dei luoghi. È la qualità ma anche la particolarità ed originalità dei sistemi di accoglienza e delle strutture ricettive, unite alla possibilità di trovare svaghi adeguati per il tempo libero, ad influire sulle scelte dei turisti e dei visitatori. Un corretto piano per il turismo deve interfacciarsi con la pianificazione urbanistica e collegarsi ai progetti di sviluppo generale della città. Deve sviluppare sistemi alternativi di accoglienza come quella della ricettività diffusa, un sistema di rete tra operatori del settore che mettono a disposizione variegate tipologie di ospitalità. Deve garantire un servizio informativo efficiente e sfruttare meglio, anche a fini promozionali, i nuovi punti d’informazione turistica che devono dare servizi e avere competenze nella conoscenza del territorio e di ciò che offre a tutti i livelli del settore. In linea generale dobbiamo investire sul miglioramento strutturale del settore anche sul miglioramento dell’offerta, puntando sulla qualità delle esperienze e sul rapporto del visitatore con la città.

Negli ultimi anni l’offerta e le iniziative anche imprenditoriali sono aumentate e migliorate. Ciò ha già permesso il nascere di un bacino di professionisti, guide turistiche e ambientali ed imprenditori che autonomamente e con poca coordinazione hanno preparato le loro proposte alle quali manca però una organicità ed una promozione unica e capace di raggiungere tutti i potenziali interessati. Il nostro impegno è per un’ unica regia pubblica, capace di svolgere un efficace marketing territoriale, in grado di coniugare le varie potenzialità in una offerta economicamente più vantaggiosa per il territorio perché integrata e variegata.

[Torna all’indice]

11.Turismo balneare

La stagione balneare 2021, nonostante, o forse grazie, all’emergenza Covid, ha registrato il tutto esaurito grazie ai turisti italiani. Purtroppo il periodo di “tutto esaurito” si restringe a 20-25 giorni a cavallo tra luglio e agosto. Grazie a eventi e manifestazioni dobbiamo rendere gradevole l’offerta anche ai mesi di giugno e settembre Il turismo balneare legato alle seconde case che rappresentavano la forma più diffusa di accoglienza turistica è andato in crisi. È necessario costruire un modello più flessibile, che guardi ad una ricettività mirata e alla diversificazione dell’offerta non solo per tipologia ma anche per fascia di prezzo. Dobbiamo mettere in moto la fantasia e supportare chi vuole fare innovazione. Anziani, adulti, giovani, bambini, l’accoglienza deve poter dare risposte a tutti sollecitando gli operatori del settore a sviluppare specificità ed originalità che li differenzino nei servizi al pubblico. Pensiamo a stazioni balneari specializzate nell’accoglienza ai bambini, con servizi per loro e per i genitori; o altre dove sia favorito l’accesso dei cani e degli animali; o altri ancora nell’accoglienza e servizi speciali per i portatori di disabilità. Risorsa irrinunciabile per questo sviluppo sono gli imprenditori degli stabilimenti balneari, che, alle prese con la legge Bolkenstein, hanno già avviato un percorso di investimento, miglioramento e diversificazione dell’ offerta turistico-balneare. Diventa indispensabile offrire certezze se vogliamo stimolare gli investimenti. Azioni capillari devono sincronizzarsi con progetti più ambiziosi come quello del Waterfront la cui attuazione porterà alla riqualificazione dell’area prossima alla spiaggia libera del porto che il piano prevede venga attrezzata con strutture per la ristorazione e l’intrattenimento. Lo sforzo degli attori economici e dei cittadini deve corrispondere a quello dell’amministrazione con la determinazione a risolvere inefficienze e degrado urbanistico e architettonico. Un esempio: la ristrutturazione della Caravella e la sua riconsegna alla città costituirebbe già un passo in avanti significativo sia per il rilancio del turismo balneare, sia per i giovani e il territorio.

[Torna all’indice]

12.Turismo paesaggistico/escursionistico

Questo tipo di turismo tende ad essere sottovalutato ma rappresenta una realtà con grandi margini di crescita, i cui effetti positivi ricadono su realtà montane sottoutilizzate, spopolate dove si fa scarsa manutenzione dei boschi e del cicli delle acque. Per questo le associazioni che si occupano di escursionismo e d’ambiente svolgono un lavoro fondamentale, complementandol’azione dell’amministrazione pubblica, nella pulizia e messa in sicurezza dei sentieri. Il “Cammino di Aronte”, iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio, realizzato grazie ai volontari del CAI, ha già riscosso grande partecipazione tra gli appassionati locali di trekking e camminata. Eventi come la STRACARRARA o la STRAKATA, percorsi dal mare fino a Campocecina, o la maratona dei Marmi sono esempi che devono essere il modello per un ulteriore sviluppo di questa forma di turismo che sia di livello Nazionale ed Internazionale. La presenza dei bacini marmiferi rappresenta, al di là dei problemi, una forza attrattiva enorme per il turista perché il panorama è unico e viverlo diventa a sua volta un’esperienza unica, da raccontare. Il recupero di sentieri sviluppati sulle vecchie vie di lizza rimaste, o sui percorsi militari della seconda guerra mondiale, sono recuperi culturali da offrire al turista come eccezionalità territoriale, qualcosa che solo qui può trovare. Questo vale anche per il patrimonio naturalistico e geologico delle Apuane, dei suoi paesaggi e della sua storia. Il turista dovrebbe riuscire a ripercorre le diverse realtà che, tra natura e storia, rendono unici i nostri monti. A questo fine l’individuazione di un nuovo modello di mobilità lenta che colleghi tutta la città con i “luoghi del marmo” rendendoli fruibili, almeno nei giorni in cui non sono interessati dal traffico pesante, potrebbe rappresentare una vera occasione di sviluppo per tutto il comprensorio.

[Torna all’indice]

13.Turismo culturale

Negli ultimi anni si registra una crescita d’interesse per il turismo urbano e culturale, il quale sta beneficiando della combinazione di diversi fattori, quali: il movimento di rivalorizzazione e risanamento dei centri storici delle città, l’ampliamento e la diversificazione delle attività culturali, l’interesse crescente per il patrimonio e l’urbanistica. Il frazionamento delle ferie, l’avvento del mercato unico e l’aumento generale della mobilità rappresentano tutti fattori che favoriscono lo sviluppo del turismo urbano europeo. Carrara deve inserirsi in questa tendenza e dare fuoco alle polveri perché i contenuti non mancano. Vanno costruite le opportunità e una progettualità specifica ma interconnessa tra il centro di Carrara, i paesi a monte e i bacini marmiferi. Il filo che mette relazione queste aree ( così come per il resto del territorio) è dato dall’azione impressa sul territorio, dall’industria marmifera nei sue due secoli e più di attività. Il marmo è il leitmotiv storico e culturale che ci appartiene come specificità tecnico culturale, e rappresenta il baricentro delle politiche turistiche che vorremmo attuare. Non mancano le possibilità di sviluppo: concertando bene la sinergia gli interventi si potrebbero attivare percorsi dedicati all’archeologia industriale, e alla storia sociale e urbanistica del territorio connettendo tutto il territorio attraverso il tema del marmo. Sistemare la via Carriona e renderla un’attrattiva turistica, sarebbe una spinta alla sua riqualificazione e promozione; così come le zone lungo il Carrione occupate da vecchie segherie dismesse potrebbero diventare parte di un parco archeologico industriale. Il MudaC, il Carmi e il Museo del marmo sono un’altra risorsa da riorganizzare e mettere in produzione per la città e per il turismo. Modulando l’offerta in base alle rispettive funzioni, attivando iniziative che diventino appuntamenti fissi (per esempio un mese dedicato ai concerti la domenica mattina, o una serie di spettacoli fatti esclusivamente da compagnie dialettali, o una serie di laboratori per avvicinare al marmo e alla sua lavorazione e storia etc. …. la città turistica e la città reale devono riuscire a connettersi ed ad integrarsi, così come l’area dei bacini marmiferi con la realizzazione del sito archeologico di Fossacava che deve diventare il centro di un progetto di riqualificazione generale dei bacini, migliorando le strutture ricettive, le aree di sosta, l’offerta e i servizi e assicurando una mobilità più flessibile e un accesso più facile sia per i turisti che per i cittadini.

[Torna all’indice]

14.Turismo fieristico

La IMM dopo un lustro di buio ha intravisto un bagliore di luce. È indispensabile che questa fondamentale struttura recuperi le proprie funzioni. Un grande impulso alla fondamentale funzione fieristica, l’investimento nelle nuove attività sportive e dello spettacolo, unitamente al recupero del ruolo di centro studi e formazione per il marmo, potranno determinare la rinascita di questa struttura, che ha sempre rappresentato un importante indotto di tipo turistico.

[Torna all’indice]

15.Commercio

È ora di uscire da quel sistema di pregiudizi che racconta che i commercianti di Carrara non sono adeguati a svolgere il loro lavoro. I commercianti di Carrara sono imprenditori che si mettono in gioco per offrire i migliori servizi a tutta la cittadinanza e come tali hanno bisogno della fiducia dei propri concittadini per avviare il circolo virtuoso più investimenti, prodotti migliori, più d’affari e quindi più investimenti. Promuovere politiche per il turismo significa anche favorire il commercio, aprire percorsi di ascolto coi soggetti che operano sul territorio per ridefinire la missione dell’offerta commerciale in rapporto alle varie specificità territoriali. Così si cercherà di incentivare nei centri storici di Carrara, di Avenza e dei paesi, la valorizzazione dei prodotti e delle tipicità locali, nella gastronomia così come nell’offerta culturale e turistica. Marina invece, la cui vocazione è più mondana e giovanile, connessa al mare e al resto della costa, può puntare su un commercio legato più alla moda e alle tendenze, al mondo della musica e investire nel settore dell’ intrattenimento. Perché il sistema turismo funzioni è necessario istituire strumenti di collaborazione tra gli attori del settore e di organizzazione dell’offerta, costruendo una rete del turismo locale da cui sia possibile accedere ai servizi e alle informazioni turistiche e culturali del territorio, migliorare il sistema informativo, rendere facile fare prenotazioni e accedere a servizi particolari sviluppati per i turisti, così come promuovere l’uso di applicazioni mobili che in tempo reale forniscano informazioni utili. Perché anche il turista non deve sentirsi solo.

[Torna all’indice]

SECONDA AZIONE: RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

Agricoltura sostenibile, economia circolare, transizione energetica, mobilità sostenibile, efficienza energetica degli edifici, risorse idriche e inquinamento, sono tutti temi che, fuori da una consuetudine dall’essere trattati da programmi amministrativi territoriali, determineranno invece lo sviluppo e il benessere futuro, migliorando la sostenibilità del sistema economico e assicurando una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero.A maggior ragione per il territorio del Comune di Carrara dove in pochi chilometri si concentrano le attività estrattive che incidono profondamente sull’ambiente. L’attività estrattiva è estremamente impegnativa e richiede investimenti enormi. La necessità che ulteriori importanti investimenti siamo indirizzati a ridurre al minimo l’impatto dell’attività estrattiva sull’ambiente, non potrà non trovare riscontro nella necessità di garantire alle imprese un congruo orizzonte temporale per ammortizzarne i costi. Il previsto investimento che gli imprenditori del marmo dovranno lasciare sul territorio dovrà trovare riscontro soprattutto sull’incremento occupazionale e sulla sostenibilità ambientale, creando i presupposti per una durevole attività di escavazione che coniughi sviluppo, occupazione e rigenerazione ambientale.

  • Nel PNRR trovano spazio i temi della sicurezza del territorio, con interventi di prevenzionee di ripristino a fronte di significativi rischi idrogeologici, della salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, e quelli relativi all’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e alla disponibilità di risorse idriche.
  • Il PNRR prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e per migliorare la gestione dei rifiuti, per chi rafforza le infrastrutture per la raccolta differenziata e ammoderna o sviluppa nuovi impianti di trattamento rifiuti.
  • Si sostiene poi la filiera dell’idrogeno, e in particolare la ricerca di frontiera, la sua produzione e l’uso locale nell’industria e nel trasporto, con la creazione di stazioni di rifornimento, prioritariamente in aree strategiche per i trasporti stradali pesanti come è per la nostra zona.

Molti miliardi sono a disposizione per presentare proposte innovative che siano di vantaggio sia per il sistema della escavazione e lavorazione sia per preservare l’ambiente riducendo in maniera drastica l’impatto sul territorio.

Assieme alle imprese andrà attivato un centro Studi e Ricerche (con l’IMM) che possa recuperare risorse per svolgere le opportune sperimentazioni e proporre soluzioni innovative ed ecologiche.

[Torna all’indice]

16. Ambiente

La pluralità di interessi pubblici e la moltiplicazione di pubbliche amministrazioni portatrici di tali interessi, così come la varietà di interessi privati, individuali e collettivi, economici e non, consentono di paragonare l’azione amministrativa a un’arena in cui più soggetti si confrontano, si alleano, entrano in conflitto e mediano per fare in modo che il provvedimento rifletta la composizione di tutti gli interessi e le esigenze in gioco. Per le amministrazioni diviene sempre più strategico ricercare il consenso dei destinatari delle proprie decisioni, coinvolti nei procedimenti, anche solo a livello consultivo. In tale contesto, le compensazioni possono costituire delle soluzioni necessarie per la composizione di interessi pubblici e privati: esse diventano una “visione” della decisione amministrativa. In questa prospettiva, le misure compensative possono contribuire a rendere deflattivo il conflitto. La funzione delle compensazioni è accolta dallo schema di decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri nel marzo 2017 riguardante l’attuazione della direttiva 2014/52/UE. Tale decreto ribadisce che la valutazione dell’impatto ambientale debba prevedere “una descrizione delle misure previste per evitare, prevenire o ridurre e, possibilmente, compensare i probabili impatti ambientali negativi”. La descrizione deve spiegare in che misura gli impatti ambientali negativi sono evitati, prevenuti, ridotti o compensati e deve riguardare sia le fasi di costruzione che di funzionamento» chiarendo definitivamente come le compensazioni debbano riguardare tanto la realizzazione, quanto l’entrata a regime dell’opera sottoposta a valutazione anche in riferimento ai vincoli paesaggistici, eventualmente presenti, nonché dell’impatto del progetto su di essi, delle trasformazioni proposte e delle misure di mitigazione e compensazione eventualmente necessarie». Il nostro impegno sarà affinché il rapporto tra cave e ambiente sia reso deflattivo con gli strumenti propri della normativa ambientale e paesaggistica.

[Torna all’indice]

17.Conservazione del territorio e rischio idrico

Le alluvioni del 2003, del 2012 e del 2014 hanno evidenziato la fragilità del nostro territorio compreso tra il torrente Carrione e il torrente Parmignola..L’alluvione del 2014 che ha interessato Marina di Carrara, è stata causata dalla rottura di una parte dell’argine destro è dovuta alla fragilità della struttura che non ha retto la spinta della corrente. L’intero territorio, dai monti al mare è attraversato da canali e fossi minori che hanno una rilevante azione di regimazione delle acque che dovranno essere presi in seria considerazione per non avere più allagamenti in zone soprattutto periferiche e che sarà necessario stombare quei canali primari che si pongono da tappo. La conformazione dell’alto bacino del Carrione fa sì che avendo i vari torrenti lunghezze e pendenze comparabili, le loro piene tendono a convergere pressoché simultaneamente nel centro abitato di Carrara e da ciò ne deriva una elevata suscettibilità del centro urbano alle piene del Carrione perché la sommatoria delle portate dei vari corsi d’acqua dà luogo ad improvvisi e rilevanti incrementi di portata.

Per questo è urgente intervenire anche a monte riqualificando i ravaneti e le zone di deposito terra per evitare che detriti, scaglie e terra scendano a valle e si riversino con un abnorme incremento degli apporti solidi negli alvei, con un innalzamento dei letti dei torrenti (caso esplicito la zona delle Canalie) con conseguenti interventi di asportazione di sedimenti e con costi elevati. Dovranno essere implementati gli interventi volti al rallentamento della velocità delle acque superficiali, come briglie casse di espansione. Interventi non più procrastinabili e che saranno mirati ad un abbattimento immediato del rischio idrogeologico. Tale situazione impone una attiva collaborazione con la programmazione regionale. Le prime azioni da compiere per cominciare a risolvere i problemi legati al Carrione sono:

  • studio, progettazione ed interventi per la diminuzione della velocità di piena dai monti al mare;
  • Messa in opera di idrovora a Marina ( già finanziata dalla Regione Toscana e in capo a NAUSICA);
  • pulizia e stombatura di canali e fossi minori come il canale azzurro nella villa Ceci e anche il canale alla FieraMarmo Macchine che invece sfocia direttamente nel mare;
  • studio e programmazione di fognature bianche con aumento di capacità di portata e con sbocco a mare, con particolare riferimento alla nuova fognatura del viale XX settembre, colpevolmente ancora non realizzata;
  • la revisione con uno studio scientifico mirato della nuova foce del Carrione.

[Torna all’indice]

18.TARI: la tassa sui rifiuti

Tema assai più caro ai cittadini è invece la tassa sui rifiuti. La TARI trova il suo presupposto nel possesso e/o detenzione di locali o aree scoperte potenzialmente capaci di produrre rifiuti urbani e assimilati (restano esclusi pertanto le tipologie di rifiuti speciali quali, tra gli altri, i rifiuti derivanti da lavorazioni industriali, artigianali e commerciali). La determinazione del tributo avviene attraverso tariffe commisurate alle superfici nonché alle quantità e qualità medie di rifiuti prodotti ed il gettito prodotto è destinato a finanziare integralmente il costo del servizio dei rifiuti urbani e assimilati avviati allo smaltimento, oltreché ad assicurare una partecipazione alla copertura dei costi dei servizi indivisibili. Sono previste riduzioni, alcune delle quali specificamente disciplinate dalla legge nazionale istitutiva del tributo ed altre regolamentate dalle previsioni dei singoli comuni. Equità ed economicità sono principi fondamentali per un buon governo e per il mantenimento di un rapporto di fiducia con il cittadino contribuente.Il prelievo impositivo a cui non si accompagni un adeguato livello degli standard qualitativi dei servizi erogati determina problemi di accettabilità sociali in termini di percezione del sacrificio richiesto e di equità del sistema tributario in termini di proporzionalità dell’imposizione. L’obiettivo da raggiungere consiste quindi nel miglioramento del servizio, sia in termini di raccolta e spazzamento, con un riflesso immediato sulla soddisfazione degli utenti, sia in termini di smaltimento, con importanti riflessi sui costi e quindi sulle tariffe. Andranno sperimentate forme di agevolazione per incentivare insediamenti in zone obiettivo di specifiche politiche o particolari categorie di utenti (start up, imprenditoria giovanile e femminile ecc.).

[Torna all’indice]

TERZA AZIONE: INVESTIMENTI FINALIZZATI ALLO SVILUPPO DI UNA RETE DI INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO MODERNA, DIGITALE, SOSTENIBILE E INTERCONNESSA.

19. Sviluppo del sistema portuale

Già abbiamo detto del Porto quale uno dei temi principali di cui si dovrà occupare la Nuova amministrazione e che verrà inserito nei programmi Nazionali di riorganizzazione e potenziamento del trasporto marittimo in quanto saranno finanziati interventi per lo sviluppo del sistema portuale per il miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti italiani, con una particolare attenzione alla riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre come accennato nelle premesse, particolare interesse sarà dato allo sviluppo e alla progettazione della nuova banchina Taliercio già adibita all’attracco, carico e scarico passeggieri delle compagnie crocieristiche, in accordo con l’autorità di sistema Portuale La Spezia Carrara e la S.C.C.T. s.r.l. , la quale, in sede di aggiudicazione della concessione trentennale sui due porti, ha assunto l’impegnato di costruire un terminal per l’accoglienza dei turisti che vorranno esplorare il nostro territorio e utilizzare i nostri servizi.

[Torna all’indice]

20. Accoglienza dei turisti

Questa Azione del PNRR investirà poi nella sicurezza stradale, al fine di migliorare la sicurezza e la resilienza climatica/sismica di ponti e viadotti, utilizzando le soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica e in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici. Ma anche le Città e aree urbane sono considerate nel sistema di investimenti del PNRR, come territori chiave per le sfide verso una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile: modernizzazione dei servizi urbani, pratiche per l’inclusione sociale, promozione di filiere produttive locali, valorizzazione delle identità paesaggistiche e storico architettoniche. Questo tipo di interventi permettono ad un territorio di innescare un circolo virtuoso con ricadute positive sulla vita sociale, economica, culturale. I progetti che il Comune di Carrara ha realizzato con i finanziamenti del PIC (Programma di iniziativa comunitaria, 2001) e del PIUSS (Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile, 2009) hanno cercato di valorizzare, con un’idea di turismo più strutturata, una parte dei bacini marmiferi attraverso gli interventi sulla vecchia stazione del Tarnone e sul sito archeologico di Fossacava, abbozzando un’idea di rete integrata tra i paesi a monte e il centro città con le opere previste alla Padula e nell’area di San Martino. Le occasioni di certo non mancano. Non solo ai monti, ma su tutto il territorio comunale sono rintracciabili i segni che l’industria marmifera ha lasciato. Il “restauro”, per esempio di una strada storica come la Carriona che attraversa il territorio urbano dai monti al mare, avrebbe il doppio merito di creare sia valore culturale sia valore urbanistico e migliorare anche la qualità della vita dei residenti e delle attività insediate. Un analogo intervento sull’ asse del viale XX settembre, con progettazione di riqualificazione delle prestazioni urbane ed inserimento di percorsi dedicati alla mobilità lenta, potrà consegnare a questo importante luogo della città oltre alla funzione di collegamento dell’intero sistema insediativo della città, quello di vero e proprio ambito urbano. Il cambiamento passa anche attraverso la restituzione di spazi che all’interno dei singoli microcosmi urbani possono influenzare molto la vita dell’area e dell’intero Comune. I mercati coperti, gli edifici storici, le strutture scolastiche e quelle dell’ex colonia Vercelli, la Dogali, la Caravella, l’area del Mediterraneo, sono in grado di dare una grande spinta, se coerentemente inseriti in un progetto di rigenerazione urbana, alla ripresa di un diffuso miglioramento della qualità della vita e del tessuto urbano. Per rispondere all’ondata di spopolamento che il centro di Carrara ha avuto in questi ultimi anni, pensando alle potenzialità del centro storico, al fascino e alla singolarità dell’identità che esprime, sarebbe naturale concentrare su Carrara il centro della vita culturale ed economica legata all’arte e al marmo, accrescendo il bacino di stranieri che per motivi di lavoro o di studio vengono in città, dotandola di servizi, spazi, attività che la rendano viva e piacevole per la vita sociale e lavorativa. In una logica degli equilibri, M. di Carrara più abitata e commercialmente più appetibile, potrebbe con il ripristino dell’area della Caravella e la realizzazione dei progetti del water-front, catalizzare un altro tipo di divertimento, più mondano, più di “massa”, più connesso alla musica e all’intrattenimento ma in modo che possa essere integrato con le necessità dei residenti. Avenza è zona baricentrica antico crocevia dei traffici che il progetto della “via Francigena” ha cercato di interpretare non senza difficoltà: ad oggi infatti rimane un potenziale inespresso su cui è senz’altro necessario investire per incentivare le funzioni commerciali e direzionali attuali.

QUARTA AZIONE: RAFFORZARE IL SISTEMA EDUCATIVO LUNGO TUTTO IL PERCORSO DI ISTRUZIONE, SOSTENERE LA RICERCA E FAVORIRE LA SUA INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA PRODUTTIVO.

La conoscenza e la competenza sono alla base del nostro sistema sociale ed economico. L’applicazione delle nuove tecnologie determina una necessità di tecnici e professionisti per la crescita e lo sviluppo. Oltre ai loro risvolti benefici sulla crescita, tali fattori sono determinanti anche per l’inclusione e l’equità. Lo sforzo anche di una amministrazione locale deve essere quello di rafforzare il sistema educativo lungo tutto il percorso di istruzione, sostenere la ricerca e favorire la sua integrazione con il sistema produttivo. Ma dove può intervenire un primo cittadino e la sua giunta?

[Torna all’indice]

21.  Asili, scuole, servizi di educazione, infrastrutture scolastiche

Gli interventi principali riguardano il miglioramento qualitativo e l’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione a carico del Comune, a partire dal rafforzamento dell’offerta di asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia, il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche, ad esempio con il cablaggio interno di edifici scolastici che è già in fase avanzata di realizzazione e la creazione di aule didattiche di nuova concezione.

La situazione delle scuole nel nostro comune è scoraggiante. Sparito il Liceo Scientifico molti altri istituti secondari, di competenza provinciale, hanno necessità di importanti interventi di manutenzione Zaccagna e Galilei in primis per non parlare del vicino Istituto Alberghiero. Ma anche per quello che riguarda la scuola primaria e secondaria, di competenza comunale, si è assistito negli ultimi anni a un fronteggiare continue emergenze per recuperare locali idonei a svolgere attività didattica alla Taliercio, alla Rodari, alla Pascoli/Taibi. Il PNRR deve essere l’occasione perla riqualifica delle scuole per dotarle di strumenti didattici e attrezzature in linea con una istruzione moderna e una formazione professionalizzante che rafforzi la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico. È necessario che gli istituti recuperino i loro spazi e che venga attuato un piano di modernizzazione attrezzando aule e locali in modo adeguato e garantendo agli studenti l’accessibilità agli strumenti digitali e informatici. L’amministrazione Comunale deve affrontare con decisione il problema sapendo che le risorse sono a disposizione e che è solo necessario essere attenti e sensibili per adottare gli opportuni strumenti per poterne usufruire.

[Torna all’indice]

22. Politiche giovanili

La dotazione strutturale scolastica e solo uno degli strumenti su cui attivare corrette politiche giovanili. Uscire dall’ottica di voler far decidere agli adulti cosa sia bene e cosa sia male per i giovani è il primo passo per costruire un dialogo con quella parte di popolazione giovanile che in questi anni non ha trovato ascolto né progettualità a loro dedicate. Prioritaria è la necessità di creare centri di aggregazione ludico/ricreativi ed educativo/formativi, e spazi di cui poter usufruire per presentare spettacoli, fare cultura e intrattenimento.

Per rispondere a queste esigenze e per creare un sistema di politiche giovanili attive e più connesse con la città, con i progetti culturali, sociali e urbani crediamo sia necessario sviluppare una progettualità di breve e medio termine, con interventi diversificati per quelle che sono le aeree di interesse giovanile: la cultura, la creatività, le tecnologie, il divertimento, lo sport, la socialità, la salute. Ma non solo, occorre infatti ripensare il sistema della formazione in relazione al mondo del lavoro concentrandoci sui nostri punti di forza e specialità, come il marmo, il tessile, la nautica, incentivando l’avvio di start up e la realizzazione di bandi rivolti all’innovazione culturale, sociale, economica. Il mondo giovanile ha bisogno anche di maggior rappresentanza nelle istituzioni a partire dall’amministrazione pubblica che si impegnerà a costituire una Commissione Giovani tra i candidati delle liste presentate a queste elezioni amministrazioni, che seguirà la realizzazione del programma Giovani per lo sport e la cultura, e che costituirà un punto di riferimento per i cittadini più giovani.

Parte del nostro programma si dà come obiettivo di riorganizzare e trasformare le strutture culturali della città per migliorare il loro potenziale, renderle più efficienti ed efficaci e più a misura della popolazione giovanile e dei bambini. Il progetto prevede la riqualificazione del ruolo del teatro e dei musei come spazi polifunzionali da dedicare anche ad attività parallele, da tenere sempre aperti e gestiti in cooperazione con le associazioni del territorio e i cittadini; e la biblioteca comunale come centro della vita civica e culturale del territorio, dove si potrà andare a leggere il giornale, studiare, fare ricerca, utilizzare spazi per attività, utilizzare computer, la rete wi-fi, vedere un film, fare dei laboratori. In linea con esperienze già avvenute in altre città italiane crediamo che sia importante creare spazi di creatività e socializzazione giovanile, per incontrarsi e sperimentare le proprie passioni creative e artistiche con il supporto e la competenza di giovani più esperti. Spazi dati dal Comune in cu si praticano diversi linguaggi artistici, che attraversano il mondo giovanile (musica, teatro, produzioni video, arti grafiche, pittura, ecc.), mettendo a disposizione dei giovani che li frequentano sale prove e di registrazione musicale, strutture teatrali, impianti musicali, audio-video e multimediali. San Martino, l’Ex mercato coperto di Avenza, il centro Saffi potrebbero diventare spazi dedicati ai giovani. Così come la Caravella a Marina di Carrara. Indire bandi rivolti al mondo giovanile e indirizzati verso l’innovazione e la cultura e la creazione di un Fondo per la creatività giovanile, saranno alcuni degli strumenti che verranno utilizzati per incentivare l’intrapresa giovanile.

Il rapporto tra mondo del lavoro e formazione va ripensato non solo per facilitare ma anche e soprattutto per creare lavoro. Crediamo corretto creare un sistema formativo di competenze altamente qualificate nel settore artigianale, artistico e tecnologico del marmo che metta in relazione la Scuola del marmo, il Liceo artistico, l’Accademia di Belle Arti con Istituti universitari e di ricerca e con le aziende del settore per favorire l’imprenditoria giovanile nella logica delle start up, favorendo la crescita di industrie creative e culturali. Attività immediatamente attivabili saranno un ufficio comunale per le start up in cui offrire assistenza per la iniziativa e imprenditorialità giovanile e un Albo per Lavoro Occasionale trasparente e on-line a cui attingere per servizi di assistenza durante le Manifestazioni Patrocinate dal Comune.

Ma non solo al mondo urbano guardano i giovani, anche a quello della campagna e al ritorno a certi mestieri che da tempo sono stati abbandonati come quello del pastore, dell’agricoltore, di produttore di olio e vino. Le nostre colline e montagne rappresentano da questo punto di vista una ricchezza enorme se coltivate. È necessario attuare politiche giovanili che vadano anche in questo senso, verso un ritorno alla terra riportando in vita alimenti tipici e antiche produzioni.

È importante anche che i giovani siano informati su temi più complessi come la Salute e l’Ambiente, rendendoli protagonisti di campagne per la sensibilizzazione contro l’inquinamento ambientale e lo smog e portandoli a conoscenza delle fragilità del nostro territorio informando sulle azioni di prevenzione e di comportamento in caso di eventi calamitosi.

[Torna all’indice]

23. Politiche del lavoro

L’attività lavorativa è un elemento fondamentale per la vita della città poiché incide su tutti gli aspetti della persona, dell’economia, della mobilità, delle relazioni sociali, dei consumi, dello sviluppo urbano etc. Ciò che è necessario fare è ripensare i modelli organizzativi del lavoro sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e avviando processi di innovazione con la consapevolezza che la società della conoscenza è caratterizzata da forti interazioni tra le dimensioni e i contesti dell’istruzione, della formazione, del lavoro, delle imprese, della ricerca e dell’ambiente.

Nella necessità di traghettare Carrara fuori dall’attuale crisi e indirizzarla verso prospettive di rinnovo e crescita sociale ed economica, le nuove tecnologie rivestono un ruolo fondamentale: le misure della digitalizzazione riguardano l’innovazione dei sistemi gestionali e organizzativi, la rapida diffusione delle informazioni e la facile circolazione dei saperi; una partecipazione attiva da parte della cittadinanza anche attraverso contesti digitali di scambio delle informazioni; lo sviluppo di interazioni tra reti informative e reti territoriali che favoriscono il passaggio dell’informazione sui percorsi di costruzione del lavoro; lo sviluppo di competenze e di conoscenze originate dalla diffusione delle reti e dei sistemi di interconnessione e di interoperabilità; l’impulso dato alla promozione delle start up vale a dire di imprese ad alto contenuto tecnologico e costituite soprattutto da giovani.

I giovani rappresentano il futuro del territorio, oggi ancor di più perché il cambiamento tecnologico li indica spontaneamente come i migliori interpreti di questa rivoluzione digitale di cui loro sono i “nativi”.

Partendo dal piano europeo Youth Guarantee riteniamo importante affrontare come priorità questi temi: attuare misure che abbiano il maggiore impatto sulla riduzione della disoccupazione giovanile, promuovere la mobilità dei giovani alla ricerca di lavoro; migliorare il funzionamento dei centri per l’impiego e dei sistemi nazionali che si occupano di educazione e formazione, prendere misure atte ad aumentare l’utilizzo di tutti gli strumenti finanziari disponibili. La flessibilità del mercato del lavoro deve andare di pari passo con la capacità del territorio di sviluppare una rete collaborativa che attraverso strumenti formativi e sociali e pratiche di partecipazione, dia più risposte non solo a livello occupazionale, soprattutto a livello d’impresa. Sostenere l’impresa giovanile connessa all’innovazione sociale e tecnologica è una sfida che vogliamo vincere e che deve essere giocata attraverso la cooperazione e l’innovazione, saper mettere al centro il ruolo della formazione e implementarlo attraverso un modello basato sull’incontro di imprese, istituti di ricerca e finanziatori. Sviluppare l’imprenditorialità, l’internazionalizzazione d’impresa, la promozione delle pari opportunità e il sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile sono gli obiettivi per creare un’economia più forte e occupazione più sicura.

Occorre anche intervenire sul miglioramento dei centri per l’impiego e delle Agenzie Formative, andando nella direzione di un rovesciamento di prospettiva nell’erogazione dei servizi, dando spazio alla domanda dei cittadini e non solo all’offerta erogata; in sinergia si agirà in modo più diretto e mirato su quei lavoratori disoccupati riducendo il mancato incontro tra domanda e offerta, diminuendo i tempi di rientro ad una posizione attiva, garantendo un sostegno alla formazione e maggiore accessibilità al mondo del lavoro e sviluppando un sistema di ammortizzatori sociali.

È importante per il nostro territorio dare vita ad una filiera artigianale e cultuale del marmo, dove sia valorizzato il materiale attraverso idee innovative, recupero della tradizione, creatività legata alle tecnologie. Un settore della lavorazione del marmo così rinnovato costituirebbe il centro attorno a cui altri tipi di imprese (design, moda, grafica, video) potrebbero ruotare e costituire addirittura un distretto della creatività e imprenditoria giovanile. In questa direzione vanno anche i progetti, già presentati dl Comune di co-working che rappresentano il nuovo sistema di cooperazione e di sostenibilità in quanto luoghi compatibili con le più svariate attività destinati a chi non ha sufficienti risorse per iniziare una attività o è stato espulso dal mondo del lavoro. Uno spazio per cercare nuove sinergie professionali.

QUINTA AZIONE: LA CRISI PANDEMICA HA MESSO IN EVIDENZA E AMPLIATO I DIVARI DI REDDITO, DI GENERE E TERRITORIALI CHE CARATTERIZZANO L’ITALIA, DIMOSTRANDO CHE UNA RIPRESA SOLIDA E SOSTENUTA È POSSIBILE SOLTANTO A CONDIZIONE CHE I BENEFICI DELLA CRESCITA SIANO CONDIVISI.

È compito anche di una Amministrazione locale, che meglio conosce le fragilità della propria cittadinanza, quello di evitare che dalla crisi in corso emergano nuove diseguaglianze attivandosi per affrontare i profondi divari già in essere prima della pandemia, per proteggere il tessuto sociale del Paese e mantenerlo coeso.

L’azione deve essere finalizzata anche ad adottare tutte le misure di competenza per facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale.

Dal PNRR son previsti finanziamenti in attività di formazione e riqualificazione dei lavoratori. Si prevede l’introduzione di una riforma organica e integrata in materia di politiche attive e formazione, nonché misure specifiche per favorire l’occupazione giovanile. Sono introdotte misure a sostegno dell’imprenditorialità femminile e un sistema di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare politiche adeguate a ridurre il gap di genere. Importanti risorse sono destinate alle infrastrutture sociali funzionali alla realizzazione di politiche a sostegno delle famiglie, dei minori, delle persone con gravi disabilità e degli anziani non autosufficienti. Il nostro programma di intervento a supporto delle linee generali prevede le seguenti azioni in termini di Politiche del Lavoro, Pari Opportunità, Accessibilità e Coesione Sociale.

[Torna all’indice]

24.   Pari Opportunità

La Commissione Pari Opportunità, già attiva all’interno del Consiglio Comunale verrà potenziata assegnandogli competenze trasversali perché questo tema non può essere una questione solo di genere femminile. Partiamo dal presupposto che la parità è lungi dall’ essere tale.

C’è molto lavoro da fare per modificare le coscienze e la cultura. E per farlo dobbiamo migliorare le qualità della vita nel quotidiano, partendo dal rispetto creando una cultura delle e per le Donne. Dobbiamo credere e investire nella loro valorizzazione perché una società sarà più evoluta quando ci saranno contributi di entrambi i sessi.

Ragionare e Amministrare di Pari Opportunità vuol dire abbracciare ogni argomento.

  • Maggiore attenzione al verde pubblico creando adeguati spazi più organizzati e meglio custoditi che permettano di poter lasciare i bambini all’aria aperta in piena sicurezza.
  • Aumentare gli Asili Nido e le Materne ove possibile ampliando le strutture esistenti creando nuovi posti per le future generazioni che nasceranno cercando in tutto questo di andare incontro alle Famiglie e alle Donne sole con figli a carico attraverso un contenimento delle tariffe.
  • Spostare e portare in giro fratelli, figli, nipoti porta a toccare il tasto della mobilità con la creazione di nuovi e più numerosi “Parcheggi Rosa” informando adeguatamente le Donne in dolce attesa di questo piccolo e gratuito servizio (Già presente ma trascurato negli anni passati).
  • Potenziare il Centro Antiviolenza “Donna chiama Donna” che già in questi anni si è sviluppato e ingrandito. Pensando per questo anche a definirel’uso di casesolo ed esclusivamente in favore di Donne.

Dobbiamo impegnarci e impegnare l’Azienda USL su due fronti. Il secondo è quello di aumentare il personale per affrontare l’annoso problema delle liste d’attesa per quanto concerne le ecografie e i vari screening.

[Torna all’indice]

25.   Accessibilità

Le persone con disabilità hanno più difficoltà ad accedere a prodotti e servizi rispetto alle altre persone. Il necessario miglioramento e superamento di questa situazione, per una collettività, non è solo un atto avanzato di civiltà, ma anche un livello minimo di garanzia per l’inclusione e la partecipazione attiva di tutti i cittadini nella nostra società. Nelle politiche per le persone con disabilità, le azioni e i progetti dell’Atto Europeo sull’Accessibilità siglato nel 2017 sono di grande riferimento e linea guida per il raggiungimento degli obiettivi. Una comune governato in modo responsabile deve prendersi cura di tutte le persone. In questo senso, contrastare le difficoltà delle persone disabili è una battaglia di civiltà che deve essere fatta propria da tutta la comunità. Le necessità maggiori riguardano le infrastrutture, i trasporti e la gestione del tempo libero. Per questo proponiamo:

  • Abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti sul territorio;
  • Sostegno alla domiciliarità con particolare attenzione al consolidare una rete di servizi e supporti economici per le disabilità gravi;
  • Modifica della viabilità e della segnaletica nei centri urbani per migliorare la deambulazione in sicurezza (marciapiedi, rampe, parcheggi);
  • Miglioramento ed implementazione del servizio di trasporto offerto dal Comune;
  • Creazione di una rete delle associazioni di volontariato che operano nel settore per offrire dei punti di riferimento alle famiglie bisognose;
  • Incentivi, anche economici, alle associazioni ricreative, artistiche e sportive che operano con le disabilità per la gestione del tempo libero ma anche per l’attuazione di un programma educativo per l’inserimento sociale nelle scuole.

[Torna all’indice]

26.   Coesione sociale

Nella lunga e pesante crisi economica e sociale in atto, che si innesta sul più ampio e profondo crollo culturale, valoriale ed identitario, l’obiettivo prioritario della politica sociale è senza dubbio l’investimento sulle risorse della comunità: gli interventi saranno quindi, necessariamente, di tipo partecipativo e di autodeterminazione dei cittadini e saranno orientati al sostegno del benessere sociale, con particolare attenzione a quello familiare.

Fondamentale, in quest’ottica, è garantire l’integrazione socio-sanitaria, favorendo la corretta ripartizione delle competenze, al fine di razionalizzare al meglio gli interventi, anche con specifici atti formali (convenzioni, accordi di programma, linee guida), così da non disperdere le “buone prassi” che i professionisti, negli anni, hanno collaudato e affermare la protezione del diritto alla salute dei cittadini.

Mettendo al centro del programma la famiglia, il focus sarà garantire la tutela dei minori, quindi il potenziamento di tutti quei servizi che salvaguardano le relazioni familiari e sostengono i genitori e i figli nella loro quotidianità. Le azioni dovranno tendere a impedire la disgregazione familiare, in special modo l’allontanamento dei figli dai genitori, quindi favorire i legami, la mediazione, le responsabilità genitoriali.

Nello specifico si ritiene basilare:

  • il potenziamento dell’assistenza educativa territoriale, formalizzata con servizio ad hoc, al fine di affiancare i genitori nel loro ruolo, sia da un punto di vista educativo, (es. sostegno scolastico pomeridiano) che ludico-ricreativo (inserimento in attività aggregative);
  • la riqualificazione dei Centri di Aggregazione per minori, prevedendo che possano diventare luoghi di intrattenimento creativo, di partecipazione consapevole, ma anche laboratori esperienziali per giovani che, usciti dal circuito scolastico, si trovano in difficoltà nel progettare il loro futuro poiché privi di competenze spendibili nel mondo del lavoro;
  • il prosieguo del servizio di mediazione dei conflitti familiari, garantito con personale specializzato e degli incontri protetti, per assicurare il mantenimento del rapporto anche in quelle situazioni in cui genitore/i e figlio/i non convivono, per svariati motivi;
  • sostenere concretamente il diffondersi della cultura dell’accoglienza consolidando il servizio di affidamento familiare, affinché i bambini possano sempre trovare nella famiglia il luogo privilegiato per la loro crescita, anche nelle situazioni in cui risulta impossibile la permanenza con i propri genitori;
  • garantire i percorsi di cura in tempi compatibili con i bisogni, agendo in ottica preventiva e favorendo politiche di educazione sanitaria e di consapevolezza.

Interventi specifici saranno poi previsti per l’emergenza abitativa, il diritto alla casa dovrà essere ripensato spostando l’attenzione, prevalentemente, nell’agevolare la fruizione degli alloggi di edilizia popolare da parte degli aventi diritto, quindi ripensando e riformulando nuove strategie affinché le regole previste per la ristrutturazione e messa a norma degli alloggi esistenti possano diventare maggiormente flessibili e rispondenti ai bisogni, in tempi brevi, coinvolgendo attivamente i beneficiari. Inoltre, saranno incrementati i contributi per il sostegno all’affitto e previsti prestiti d’onore finalizzati all’acquisto o ristrutturazione della prima casa.

A fronte di cittadini con ridotte capacità di autonomia, per svantaggio socio-culturale, saranno potenziate e riformulate le strutture attualmente destinate all’accoglienza dei senza dimora, con carattere di temporaneità e prevedendo l’elaborazione di progetti individualizzati, che possono prevedere anche la messa a disposizione di risorse personali in lavori di pubblica utilità, in cambio di quanto fruito dall’amministrazione.

In sintesi, affinché quanto esposto possa realizzarsi concretamente, in maniera equa e democratica, lo strumento fondamentale da realizzare, senza rinvii, con carattere d’urgenza, è il Regolamento delle prestazioni e dei servizi socio-assistenziali a cui i cittadini debbono fare riferimento per avere contezza dei criteri di erogazione, dei requisiti richiesti nonché dei tempi di realizzazione degli interventi a loro favore.

[Torna all’indice]

SESTA AZIONE: METTERE IN ATTO TUTTE LE MISURE CHE PERSEGUONO IL BENESSERE, LA CURA E LA SICUREZZA DELLE PERSONE

…. …. ed in particolare, dopo questi due anni di pandemia che ancora sembra lontana da essere sconfitta, potenziando la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure promuovendo l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina per il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico, per una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio è perseguito attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare (per raggiungere il 100 per cento della popolazione con più di 65 anni, in particolare coloro che hanno patologie croniche o non sono autosufficienti), lo sviluppo della telemedicina e l’assistenza remota e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

[Torna all’indice]

27.   Salute

Per avviare un piano organico di politiche della salute è necessario capire che la salute è legata oltre ai fattori prettamente biologici, a fattori ambientali che sono ben più preponderanti dei primi.

Da ciò che respiriamo, beviamo, mangiamo, dalla qualità dei nostri rapporti, della nostra socialità, del nostro lavoro, dipende il nostro stato di salute. Una giusta prevenzione prevede quindi l’educazione a comportamenti e a scelte corrette che ci indirizzino prima di tutto verso la consapevolezza dei problemi legati sia a fattori generali sia a fattori territoriali. Purtroppo paghiamo ancora oggi le conseguenze dell’industrializzazione della ZIA, dell’inquinamento chimico delle aree ENI dell’ex Rumianca e Montedison, e da amianto delle aree portuali. Bisogna tenere sempre alto il livello di attenzione perché l’inquinamento ambientale persiste nel suolo e nelle acque per decenni. Consapevolezza significa anche maggior prevenzione sul lavoro. Facciamo capire a bambini e ragazzi dove vivono, cos’è un inceneritore, una fabbrica, un porto, l’escavazione del marmo e creiamo una cittadinanza attiva che sappia auto tutelarsi ed indirizzare verso il bene collettivo le scelte delle amministrazioni.

[Torna all’indice]

28.   Sanità

La grande rivoluzione nel settore sanitario apuano, determinata dai tagli a seguito della legge regionale 84/2015 e dall’apertura del nuovo ospedale NOA, hanno prodotto importanti modifiche dell’assetto socio sanitario regionale e provinciale. Senz’altro è necessario dirigere l’attenzione su alcuni focus importanti:

  • Sviluppare e difendere l’attività ospedaliera (Nuovo Ospedale Apuano) riconsiderando la nascita dell’unica Azienda USL tra le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno. Un NOA efficiente è un vantaggio per tutti, ma è indispensabile che vengano mantenuti gli impegni assunti in occasione della decisione della sua costruzione. Il NOA è una componente dell’offerta sanitaria che non può essere disgiunta dal mantenimento degli impegni presi per le funzioni da collocare presso il Monoblocco, dalla realizzazione delle Case della Salute e dall’implementazione di tutti i servizi territoriali la cui utilità si è ben apprezzata in occasione dell’emergenza sanitaria. Il modello organizzativo e di offerta sanitaria proposto dalla grande Azienda USL, ci ha lasciato talmente insoddisfatti da costringerci a prendere in considerazione l’idea di un ritorno ad un’organizzazione di maggiore prossimità con il territorio.
  • Attivare Tavoli comuni con la Azienda USL in cui condividere le decisioni per la riconversione e riutilizzo delle strutture esistenti anche quale elemento di rivitalizzazione del territorio.

Se da una parte le politiche della sanità è necessario che perseguano un maggior avvicinamento tra il cittadino e le strutture e i servizi socio-sanitari, con utilizzo di nuovi servizi legati all’uso di tecnologie informatiche e digitali, dall’altra ci sono problematiche che possono essere risolte con interventi mirati.

È di importanza decisiva per la popolazione carrarese potenziare le attività territoriali in seguito alla politica di riduzione dei posti letto voluta dal NOA e creare delle case della salute a Carrara, Avenza e Marina di Carrara che sarebbero dei punti di primo soccorso aperti 16 o 24 ore..

Ci deve essere un maggior utilizzo delle cure intermedie, attivare strutture a bassa complessità assistenziale che diano modo di prolungare la degenza al di fuori delle mura ospedaliere; potenziare la sanità di iniziativa e dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata); riportare nelle strutture funzionanti apparecchi medici importanti come la risonanza magnetica e diminuire le liste di attesa; aumentare gli orari di apertura del centro polispecialistico di Carrara per 12 ore, per garantire un servizio pubblico efficace e ridurre il ricorso a strutture private; la Rsa di Fossone deve essere terminata in tempi brevi ed aperta a tale scopo; la ristrutturazione del padiglione del centro polispecialistico di Monterosso deve avere tempi certi e brevi, per la definitiva collocazione della medicina nucleare come previsto nel Pal, evitando il rischio di uno spostamento su Viareggio- Lucca; la scuola infermieri ad oggi ubicata a Massa in locali in affitto deve essere spostata al padiglione del centro polispecialistico di Carrara alla quale è stata destinata nel Pal; raggiungere una maggiore integrazione/interazione tra il servizio sociale comunale ed il servizio sociale della Azienda USL; migliorare il servizio di consegna farmaci soprattutto per soggetti fragili, utilizzando strumenti informatici e web in modo da avere informazione e servizi, come la possibilità della ricetta telematica, dal proprio computer.

[Torna all’indice]

CONCLUSIONI

Ora è il momento in cui Carrara deve tornare ad avere energia, deve ritrovare la propria ambizione e il ruolo che merita. Abbiamo davanti una sfida importante che comporta un impegno progettuale e realizzativo di alto livello. Per farlo, serve un candidato competente, esperto e capace. In grado di andare oltre gli interessi dei partiti. Come Andrea Vannucci, un candidato libero da condizionamenti partitici, che ha lanciato una proposta civica a cui hanno aderito molti soggetti, di diverso orientamento politico. Negli ultimi cinque anni, la Città si è fermata. L’amministrazione uscente non è stata in grado di innescare un circuito virtuoso di sviluppo, dimostrando tutta la sua impreparazione e improvvisazione, fornendo l’ennesima prova dell’inadeguatezza a governare del M5S, incapace di rispondere alla richiesta di cambiamento dei cittadini, inefficace nel realizzare le promesse elettorali e debole nello stare a fianco ai cittadini più deboli. Determinata è stata nel Consiglio comunale di Carrara l’azione di “Insieme per Carrara”, forza che ha aggregato rappresentanze civiche per fare opposizione convinta e costruttiva. Naturale sbocco di quell’esperienza nella passata consigliatura è stata la nascita della nostra coalizione, che nel suo insieme si propone alla prossime elezioni amministrative forte di una consolidata e riconosciuta esperienza nella Pubblica Amministrazione e competenza per risolvere i problemi di Carrara. Dobbiamo tornare ad occuparci tutti insieme della nostra città, dei suoi problemi e delle sue potenzialità. È il momento di prendere le decisioni. Faremo sì che Carrara si rimetta in cammino e torni a prosperare e crescere. Coinvolgeremo le migliori risorse e competenze del territorio. Chiederemo agli imprenditori di investire sul territorio, aiuteremo i lavoratori autonomi e il mondo dell’artigianato, affinché possano far crescere le loro imprese e migliorare i servizi a tutta la cittadinanza, gestiremo la cosa pubblica con rispetto, onestà e trasparenza e metteremo a disposizione dei dipendenti pubblici tutte le risorse per lavorare al meglio. Daremo sostegno ad uno sviluppo territoriale che determini incremento occupazionale. Presteremo massima cura per aumentare sicurezza e decoro della città a beneficio dei cittadini tutti, del Commercio ed del Turismo. È su questo cammino che possiamo iniziare a parlare della Carrara che tutti i carrarini meritano. La Carrara più produttiva, più innovativa, più aperta, più sostenibile, più digitale e interconnessa, capace di rimettersi in moto, di diventare un territorio migliore, dove vivere bene e in sicurezza, crescere e studiare, dove lavorare, superando i divari di reddito e di genere.

[Torna all’indice]